Progetto solidale per la Quaresima 2023

Progetto solidale per la Quaresima 2023

Haiti: Port-au-Prince, costruzione di un pozzo
per la scuola e la canonica adiacente
I Caraibi sono un luogo in cui molti sognano di
andare in vacanza. Anche Haiti si trova nei Caraibi
(non lontano da Cuba), ma nessuno pensa di andare là
per passare una vacanza, anzi le persone che vi abitano
cercano di emigrare per fuggire dalle condizioni di
estrema povertà e di violenza in cui sono costrette a
vivere.


Haiti, grande come la Lombardia e la Liguria messe insieme, è uno dei due Stati che occupano l’isola chiamata, da Cristoforo Colombo, Hispaniola. L’altro Stato è la Repubblica Dominicana. La divisione tra i due territori avvenne alla fine del 1600, quando la parte occidentale dell’Hispaniola, l’attuale Haiti, finì sotto il dominio francese.
Ad Haiti, grazie al clima favorevole si diffusero ben presto le piantagioni di canna da zucchero e di caffè che, però richiedevano molta manodopera, fornita dagli schiavi neri importati dall’Africa. Questo è il motivo per cui ancor oggi la stragrande maggioranza della popolazione è costituita da neri.
Nel periodo compreso tra la rivoluzione francese e l’epoca napoleonica, ad Haiti ci fu una insurrezione degli schiavi che riuscirono ad acquistare la libertà e a proclamare l’indipendenza dello Stato(1804). Cominciò allora per Haiti un lungo periodo di lotte interne, che dura tuttora e che ha visto anche l’ingerenza di Stati stranieri. Il paese è passato attraverso dispotiche dittature, governi violenti e corrotti, colpi di Stato, scontri per il potere, uccisioni di presidenti (come quello avvenuto nel 2021). Tutto ciò ha portato a scontri, sommosse, proteste, violenze di ogni genere, tanto che nel 2006 l’ONU ha inviato una forza di pace che però non è riuscita a risolvere i problemi.
La grave situazione politica va di pari passo con una serie di catastrofi naturali, come il terremoto del 2010 che provocò la distruzione di gran parte delle case della capitale Port-au-Prince e circa 200.000 morti (ad esso seguì una grave epidemia di colera), e quello del 2021 che causò nuovi danni e altri 2000 morti. Haiti è inoltre spesso devastata da forti uragani che abbattono case fatiscenti e lasciano sempre una tragica scia di morte e di epidemie per la mancanza di misure igieniche.
A tutto questo si aggiunge il fenomeno delle bande armate, sovvenzionate negli anni passati da vari gruppi o politici per eliminare gli avversari, ed ora diventate incontrollabili, tanto da impedire anche il lavoro degli operatori umanitari.Queste bande, che spadroneggiano in tutto il territorio e che reclutano giovani ed adolescenti, commettono soprusi di ogni genere: rapimenti per chiedere il riscatto, violenze sessuali, assalti a stazioni di polizia, a carceri, ad edifici edifici religiosi (nel 2022 è stata attaccata anche la cattedrale cattolica della capitale). Sempre l’anno scorso è stata uccisa anche suor Luisa dell’Orto, una religiosa italiana che svolgeva là la sua missione da vent’anni ed era considerata l’angelo dei bambini di strada. A fine 2022 una di queste violente bande ha occupato un terminal petrolifero dove era immagazzinato il 70% del carburante del paese bloccando tutte le attività (scuole, ospedali, fabbriche, trasporti pubblici,camion che portavano cibo ai negozi o frigoriferi per conservarlo).
Le forze di polizia non hanno le risorse e la capacità di combattere le bande criminali. Il paese, che è uno dei più poveri al mondo, si trova così in una situazione drammatica. La maggior parte delle persone vive in una condizione di fame catastrofica o acuta (l’alta inflazione aggrava ulteriormente la povertà), manca l’acqua potabile, un terzo degli haitiani è analfabeta e molti ragazzi non possono frequentare le scuole. Molti cercano di fuggire all’estero, ma spesso vengono respinti o rimpatriati forzatamente.
Don Prosnel Altidor vive nella parrocchia di Notre Dame de la Merci di 4000 abitanti creata nel 2009, ma non ancora completata. Anche la canonica non è finita. Ora si sta cercando di ricostruire pure la scuola, distrutta dopo l’ultimo terremoto, dove vengono accolti ragazzi molto poveri appartenenti a religioni diverse. La situazione è sempre più drammatica: non c’è gas, il carburante scarseggia, il cibo manca sempre più. Il problema più urgente è quello dell’acqua che ora deve essere acquistata (ma si trova a fatica) o bollita quella piovana. Per questo chiede aiuto per costruire un pozzo che possa servire sia la scuola sia la canonica. Sta a noi, in questa Quaresima farci un esame di coscienza e decidere…